Peshawar ha un’anima afgana

Peshawar è una città antica, colma di fascino. E’ l’ultimo grande centro pakistano prima del Khyber Pass, il valico montano che conduce in Afghanistan. Peshawar è anche un importante punto di arrivo e passaggio per sfollati e richiedenti asilo. I primi fuggono dai villaggi di montagna situati lungo la Linea Durand, il fittizio confine Af-Pak dove l’esercito di Islamabad combatte i miliziani del Tehrik-i-Taliban Pakistan, i Talebani pachistani; i secondi fuggono da 40 anni di guerre, non da ultima quella avviata dagli Stati Uniti di Bush junior e alleati, nel post 11 Settembre, passata alla storia come il più lungo e costoso conflitto della storia del Pentagono. Guerra ancora in corso.

In queste foto alcuni scatti realizzati nel cuore di Peshawar, tra i rifugiati afgani che sono riusciti a trovare un equilibrio in Pakistan, magari proprio a partire da un lavoro, risorsa scarsa e preziosa nella Terra dei Puri.

A partire da Peshawar, da inizio 2018 è iniziata la stretta del governo pachistano sui rifugiati afgani. Più di 1,3 milioni di persone in possesso del Proof of Registration (PoR), il documento rilasciato da Islamabad, che attesta la permanenza legale nel Paese, destinate al rimpatrio. A questi si sommano un altro milione di profughi non registrati, in buona parte stanziati tra Peshawar e il confine. Tutti teoricamente destinati ad essere individuati e trasferiti nella terra di origine «nel rispetto della dignità e della sicurezza», così come promesso dal governo pachistano.

Peshawar-18
Peshawar-7
Peshawar-6
Peshawar-27
Peshawar-3
Peshawar-5
Peshawar-32
Peshawar-10
Peshawar-11
Peshawar-19
Peshawar-21
Peshawar-15
Peshawar-28
Peshawar-20
Peshawar-13
Peshawar-24
Peshawar-22
Peshawar-26
Peshawar-25
Peshawar-29
Peshawar-30